Il mercato immobiliare al tempo del COVID 19!
Siamo abituati a basare le nostre analisi su metodi che fanno affidamento su “cicli immobiliari “ che hanno una durata storica di venti anni in media, ridotta negli ultimi anni, a causa di un mercato immobiliare dinamico e strettamente legato allo sviluppo del territorio, influenzato da servizi, eventi, strutture ed interessi economici i quali, nel loro insieme dirigono i flussi degli utenti creando di fatto una equazione secondo la quale maggiore è la necessità di stabilirsi maggiore sarà la richiesta e quindi la dinamica di mercato si sposta su una richiesta forte e qualificata nella quale i valori saranno alti.
Ora, i nuovi fenomeni nascenti dalla crisi ( come d’altronde insito in tutte le crisi) quali il lavoro a distanza, la formazione e l’aggiornamento a distanza, il calo di spostamenti comportante un eccesso di offerta, e la necessità di spazi abitatiti comodi, certamente comportano una rivoluzione più o meno duratura e condizionata dal fatto che non sappiamo ancora se si tratta di adeguamento o cambiamento, anche se è facile dedurre e propendere per il secondo. Tutto questo determina un mercato lento, di necessità, privo di slancio e programmazione e con la grande incognita riguardante i beni destinati a negozi della piccola distribuzione e uffici.
Pertanto in questo momento storico sono più i fattori personali che quelli analitici a dettare le regole.
Personalmente i dati storici dicono che nessuno nel medio lungo termine ha rimesso soldi con il mattone, anche in periodi quali guerre e ricostruzioni l’immobile ha rappresentato il bene rifugio per eccellenza e la base delle fortune economiche.
Continuate ad investire nell’immobile e fatevi affiancare da professionisti validi che possano rendere il vostro percorso sereno.